SITO ITALIA

Cuneo, città nel sud-ovest piemontese, situata ai piedi di un ventaglio di valli alpine e affacciata sulla pianura, è riferimento di un ampio bacino geografico. Dopo un ventennale calo demografico, dal 2001 l’inversione di tendenza con consistenti flussi in entrata provenienti dall’estero, genera criticità connesse all’inclusione sociale dei nuovi cittadini, spesso residenti nelle periferie, ma che sono considerati una risorsa. Il recupero architettonico e la rifunzionalizzazione dell’ex Caserma Montezemolo e del suo intorno contribuiranno a realizzare un nuovo ambito urbano produttivo legato alle attività culturali, del tempo libero e dello sport. Un nuovo hub cittadino dove nuovi servizi per la popolazione e luoghi per la promozione delle attività produttive locali e per la sperimentazione della mixità produttiva potrà trovare spazio. 

Per completare il processo di rinnovamento che ha interessato finora il centro storico della città, l’Amministrazione comunale di Cuneo ha avviato un programma di riqualificazione delle periferie,  sviluppando un progetto di valorizzazione ed un laboratorio urbano in cui sperimentare nuovi modelli di vivibilità da utilizzare in tutto il territorio cittadino. Il programma sarà realizzato a partire dal 2017, con interventi di rigenerazione urbana lungo l’asse centrale della città e interventi puntuali nei quartieri. Cuneo ha definito nel 2008 il proprio Piano Strategico “Cuneo 2020”, insieme a: promozione dei Parchi fluviali Stura e Gesso, che fanno parte dei Piani sul paesaggio Cuneo 2015 – Appuntamento con l’Europa policentrica;  sviluppo logistica, mobilità, valli ed in generale un  Programma Integrato di Sviluppo Urbano.

Cuneo sorge su un altopiano posto alla confluenza di due corsi d’acqua, Stura e Gesso, che vincolano l’espansione urbana lungo la direttrice sud, in una successione di fasi costruttive facilmente riconoscibili. Questa conformazione determina criticità per l’accessibilità e la mobilità urbana, soprattutto con mezzi alternativi all’auto privata. L’area è stata scelta nella parte nuova della città, baricentrica rispetto ai quartieri realizzati negli anni settanta e punto di connessione tra l’asse rettore centrale, che attraversa tutta la città di Cuneo e la collega alla Francia e l’asse di attraversamento, in buona parte in tunnel, che collega gli Assi alberati ciliari e le sponde dei fiumi, attrezzati a parco, che la delimitano. La cittadinanza eterogenea vive in un tessuto urbano senza le caratteristiche di urbanità, con ampi vuoti urbani senza funzioni e identità precise, con edifici storici abbandonati come l’ex Caserma Montezemolo (deposito carburanti) o Villa Invernizzi, che devono trovare un nuovo utilizzo culturale e sociale.
Il sito di progetto è costituito dalla porzione dismessa dell’ex Caserma Montezemolo all’interno di uno spazio incolto, che rappresenta oggi un’ampia area libera, risultato dell’abbandono di edifici e spazi pubblici non più ad uso militare. Un elemento di discontinuità nel tessuto urbano che rischia di divenire una frattura invalicabile. L’azione di rigenerazione mira a rendere il sito un polo attrattivo di produzione culturale per la città e il contesto, con iniziative ed eventi anche temporanei, nei grandi spazi e negli immobili recuperati. La realizzazione del progetto sull’area è prevista dal 2018, a completamento degli interventi di rigenerazione della periferia sud ed in particolare dell’area contigua dell’ex Piazza d’armi (oggi Parco Ferruccio Parri).

Il comune di Cuneo intende attuare per il sito un sistema integrato di interventi e azioni con i seguenti obiettivi: definire nuove funzioni urbane; ridurre le situazioni di degrado urbano, con la rifunzionalizzazione di contenitori sotto-utilizzati; migliorare l’arredo urbano e il patrimonio edilizio esistente; connettere i parchi fluviali Stura e Gesso; riattivare efficaci connessioni periferia-centro, con nuovi servizi di mobilità; offrire servizi aggiuntivi per le aree periferiche, con l’attivazione e sviluppo di nuovi servizi di pubblica utilità e la creazione di nuove strutture e servizi socio-culturali; ridurre le situazioni di disagio sociale, con la realizzazione di strutture aggregative e attrattive e l’incremento dei servizi pubblici per la sicurezza urbana.